Mi coglie il distacco dal tempo alla ricerca della luce nuova, mediterranea, diretta e fuori dal solito già visto. Scursatone ha una sua immobilità mobile, un dinamismo coerente con le opere passate ma sempre in evoluzione: nulla è prestabilito. La stessa azione è il rispetto degli elementi eseguito in maniera differente, ma che richiama delle sensazioni che valorizzano sia l’immagine Ligure che quella nord africana. Il tempo per Diego Scursatone si ferma pur permettendo all’osservatore di viaggiare con l’aiuto della sua arte sempre in evoluzione. Vuole ricordarci di essere nel presente, aggiungendo talvolta degli elementi basilari per così vivere da protagonista il nostro tempo inserendo ad esempio una automobile cancellando così un certo tipo di immobilismo e rendendolo dinamico. La ricerca continua gli permette di evolversi pur mantenendo le proprie origini artistiche, si comprende il bisogno del Viaggio, che sia reale o fantastico, proponendo degli scorci che non esistono ma che preludono un domani non tanto lontano, essenziale e benigno. Protagonista è oggi la luce che penetra in questa sorta di collage materico, tra le viuzze, i carruggi dei borghi e si ha la sensazione che questo sia l’inizio di un progetto che si evolverà nel tempo. Il gesto come certezza, il colore come una sorta di messaggio per tutti noi assorti e coinvolti in una specie di sogno cromatico. Fausto Ghiglia.