La distopia, attraverso il recupero del datofisico e delle sue modalità di compenetrazione con il mondo per mezzo delle suerisorse fantastiche, diviene una regione di passaggio dell’immaginazione. Ilcorpo - ma anche lo spazio urbano - è un <>(Foucault) ed è proprio attraverso la sua rappresentazione che la distopiarecupera l’utopia di un corpo-spazio urbano che occupa sempre uno spazio reale,ma che attraverso la percezione “in soggettiva” non abita mai nessun luogo, illuogo proprio dell’utopia.
Possiamo concepire lo spazio della distopiacome uno spazio-altro, immaginativo, in cui il corpo-spazio urbano estende lapropria utopia, e che parte dallo spazio reale per meglio informarci circa lasua natura e direzione. Attraverso la sua figura e le sue modalità ladistopia può recuperare l’utopia di un corpo, che occupa sempre uno spazioreale, ma che attraverso la percezione in soggettiva non abita mai nessunluogo, il luogo proprio dell’utopia. Quelli di Scursatone sono luoghi senza altrove epresente senza più un passato. Essi rappresentano, forse, ciò che si vuole –come si vuole –, ove ognuno crea il proprio dominio in un territorio dicompleta autoreferenzialità.
Note su Dystopia di D. Scursatone (Saluzzo, giugno 2022)